Palazzo Milzetti è l'esempio più ricco e più integro di quell'elegante civilta architettonico - decorativa che in età neoclassica fiorì a Faenza, facendone una piccola capitale del gusto. Il conte Nicola Milzetti diede l'avvio alla costruzione nel 1792 valendosi dell'architetto faentino Giuseppe Pistocchi. Suo figlio Francesco proseguì i lavori affidandoli all'architetto Giovanni Antonio Antolini di Castel Bolognese e al pittore Felice Giani che realizzò le splendide decorazioni lavorando nel palazzo con l'aiuto della sua bottega fino al 1805.
Al piano terreno si visitano gli ambienti in cui viveva il conte Francesco Milzetti e la biblioteca, di semplice e funzionale eleganza.
Si accede poi al famoso antibagno ovale, uno dei capolavori del noto artista Felice Giani che si ispira alle decorazioni ercolanesi.
La sala da pranzo, infine, ha due pareti lunghe movimentate da absidi appena accennate e decorate con motivi quali la foglia di vite e la ghianda.
Si accede al piano nobile per il semplice e solenne scalone, che immette con effetto di calcolata sorpresa nella vasta Sala Ottagonale detta Tempio di Apollo.
Si visita quindi la Sala delle Feste o Galleria di Achille, ambiente a volta ribassata dove una decorazione continua, di meravigliosa leggerezza e luminosità, riveste ogni superficie. Sulla sinistra della Galleria di Achille si trova una sala di compagnia, con camino.
Di seguito è la camera da letto degli sposi, dedicata alla storia del ritorno a casa di Ulisse e della fedeltà di Penelope: anche questa sala conserva sete ottocentesche alle pareti, con un suggestivo motivo notturno.
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