Sicuramente il principale parco faentino, polmone verde per eccellenza. Sorge su quella che era la piazza d'armi (e il nome, nella tradizione faentina, sopravvive ancora), adibita fino ai primi del '900 ad esercitazioni militari e in seguito, fino agli anni '60, a pascolo per cavalli.Venne realizzato nei primi anni '70 dal Comune di Faenza con la preziosa collaborazione, perlomeno da un punto di vista faunistico e botanico, da Roberto Bucci, industriale faentino cui il parco è dedicato, e dal vivaista e naturalista Cesare Gallegati.Estensione n...
Pur nelle ridotte dimensioni - poco più di mezzo ettaro, con 270 piante - e pur nell'aspetto un pò superato, il parco della Rocca ha un valore storico e documentario (oltre che ovviamente ricreativo ed ecologico), non foss'altro che per il fatto di essere il più vecchio giardino pubblico faentino. Venne realizzato con il nome di "Parco dei Bimbi" nei primi anni '60 sull'area dell'ex prato della Rocca, che presentava solo il viale di platani (tuttora presente) collegato con lo Stradone. La sua funzione originaria, progressivamente ridottasi a pa...
Forse il più bel parco del centro storico. E' esteso quasi un ettaro (per la precisione 9.209 m quadri) e possiede oltre 330 piante di cui circa 230 sono alberi d'alto fusto. La parte più antica, quella confinante con il Palazzo Tassinari (quindi sul lato di via Castellani) denuncia immediatamente la sua derivazione da un piccolo giardino privato ottocentesco (quello appunto dell'adiacente palazzo, divenuto, assieme all'area verde, di proprietà comunale), ancora riconoscibile per gli elementi caratteristici quali il laghetto (con ponticello in ...
Esteso per 5.554 m quadri, con una novantina di piante, questo parco ha una parte recente ed una antica, ricavata su una vecchia ghiacciaia, oggi inaccessibile e inservibile ma di cui resta comunque la "collinetta", con un'interessante copertura a pervinche, laurotini e lecci, che rappresenta la parte più interessante, oltre che vecchia (forese ultracentenaria) del parco. Per il resto sono da segnalare i bei tratti di mura manfrediane (metà '400) che cingevano il Borgo e che delimitano a tutt'oggi il parco. Nel muro che fronteggia l'ingresso, o...
Il parco, oggi giardino botanico e "parte vivente" del Museo di Scienze Naturali, fu ricavato nei primi anni '80 sul terreno dell'ex vivaio Paganini-Paganelli, ancora parzialmente occupato da piante. Queste ultime furono mantenute il più possibile e ciò si percepisce ancor oggi nell'impianto "geometrico" di alcuni settori, come quello dei lecci o delle varie conifere del lato est. Per le nuove piantumazioni furono utilizzate quasi solo specie autoctone, cioè della flora spontanea romagnola, con un evidente intento didattico e naturalistico. Le ...